Con l’assemblea tenutasi sabato 2 aprile a Bologna, API ha concluso il proprio percorso fondativo: oltre all’ufficializzazione dello Statuto dell’Associazione, i soci hanno eletto il proprio nuovo presidente, Italo Maria Muntoni, e ratificato il Consiglio Direttivo, composto dai rappresentanti indicati dalle singole sezioni regionali. In seno al Consiglio sono stati scelti i due vicepresidenti, Alessandro Asta e Francesco Sirano.
Strutturata in questo modo, API diventa pienamente operativa ed è già al lavoro per le dure sfide che l’aspettano in questi mesi: l’assemblea ha infatti ratificato l’appoggio al nascente “Comitato 22 Marzo”, coordinato da Luca Cerchiai e finalizzato a riaprire la discussione sulla riforma del MiBACT e a raggiungere una moratoria del DM 44/2016.
Allo stesso tempo, i soci hanno deliberato di non prendere parte, in questo momento, al Coordinamento degli Archeologi Italiani presieduto da Giuliano Volpe, in corso di formalizzazione in queste settimane, ritenendo che in questa fase difficile tutti gli sforzi dell’Associazione debbano essere concentrati sulle iniziative volte ad un riesame critico della riforma, sulle conseguenze che essa avrà sulla professione dell’archeologo pubblico e sull’elaborazione di concrete proposte migliorative del funzionamento del Ministero ad essa alternative, rimandando dunque ad un secondo momento la possibile adesione al Coordinamento.
API ringrazia Filippo Demma, che nei primi mesi di vita dell’Associazione si è fatto carico del gravoso compito di unire colleghi provenienti da esperienze ed aree geografiche estremamente diversificate e di far dialogare le tante anime che convivono nel nostro Ministero. Senza di lui API sarebbe probabilmente solo un’utopica idea appena vagheggiata.
Buon lavoro a tutte le API!